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GABRIELLE LUCANTONIO - PROFONDO ROCK: CLAUDIO SIMONETTI TRA CINEMA E MUSICA. DA PROFONDO ROSSO A LA TERZA MADRE
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Label : |
Coniglio Editore |
Anno pubblicazione : |
2007 |
Valutazione : |
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Rarità : |
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La recensione tratta dal libro con, in calce alla stessa, un mio pensiero sul musicista
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Profondo Rock è un viaggio nel mondo di uno dei più importanti compositori del nostro tempo: il Maestro Claudio Simonetti.
Autore di spicco nel campo delle colonne sonore, è entrato di diritto nella storia del cinema grazie alle musiche ideate per i film di Dario Argento (il cult Profondo rosso, il cui tema musicale è l'emblema stesso degli horror-movies, ma anche Suspiria, Tenebre, Phenomena, Opera, Non ho sonno, Il cartaio, Jenifer, Pelts fino a La terza madre).
Il nome di Simonetti è strettamente legato alle pellicole dell'orrore, le sue partiture hanno avuto un peso importante nella realizzazione di film che sono riusciti a segnare l'immaginario del grande pubblico come Zombie di George A. Romero, Demoni di Lamberto Bava o Inferno in diretta di Ruggero Deodato.
L'autrice ha incontrato oltre trenta collaboratori o amici del Maestro - dai membri dello storico gruppo Goblin a Dario Argento, dalla cantante Vivien Vee al complesso Daemonia, passando per le dichiarazioni esclusive che hanno rilasciato registi del calibro di Ruggero Deodato ed Enzo G. Castellari, proprio per questo volume - oltre ad aver effettuato accurate ricerche per fare luce su quella che è stata la produzione extra-cinematografica di Simonetti (direttore d'orchestra in programmi televisivi, pioniere della disco-music italiana nelle vesti di produttore del gruppo Easy Going).
Oltre l'icona, oltre il musicista: Profondo Rock cerca di delineare il profilo di un grande artista, un uomo che è riuscito a far tremare mezzo mondo con poche fantastiche note.
Io ho avuto il piacere, la fortuna e l'onore di conoscere l'artista in discorso nell'ottobre del 2004, in occasione dell'evento "Rimusicazione Live di film d'epoca: Claudio Simonetti in concert with Nosferatu", presso la prestigiosa sede dell'Accademia Europea a Bolzano e vorrei permettermi di dire che mi sono trovato di fronte ad un grandissimo professionista, uno che si è fatto il mazzo (lasciatemi passare il termine),nonché uomo dalla grande purezza morale, in gergo calcistico, un campione dentro e fuori dal campo, a testimonianza che senza sani principi e qualità che ho appena enunciato non avrebbe avuto una carriera di successi più che trentennale.
Volevo ringraziare pubblicamente un'altra grande professionista, l'autrice Gabrielle Lucantonio.
Grazie di tutto.
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Demetrio Cutrupi |
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